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Role tra Leo Baskerville e Oz Vessalius

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  1. __shiroi
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    ❝ one shot, one kill ❞

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    Sentire la mano di Leo all'altezza del cuore fece, per un attimo, sussultare leggermente Oz. Aveva paura che stesse per dire qualcos altro sul sigillo nero che gli marchiava il petto - non avrebbe sopportato di trovare ancora nelle sue iridi viola quella velata tristezza data dalla consapevolezza di non poter far niente, almeno per il momento - ma il vederlo calmo e per niente allarmato lo fece tranquillizzare - un po' emozionare, a dirla tutta, visto che stava ascoltando il battito del suo cuore irregolarmente veloce; arricciò quindi d'istinto le labbra in un sorriso, nonostante l'altro, ad occhi chiusi, non potesse vederlo. Quando il moro gli si accoccolò al petto, fece anche lui la stessa cosa, avvicinandosi di più, abbracciandolo e assaporando il tepore del corpo di Leo; era così piacevole e rilassante, che non poté fare a meno di chiudere anche lui gli occhi e lasciarsi trasportare dalle sensazioni.

    Non seppe dire con esattezza se si fosse addormentato per un po' o fosse semplicemente entrato in dormiveglia - né tanto meno quanto tempo fosse passato - ma dopo quella che gli era sembrata solo una manciata di minuti, aprì gli occhi con un sussulto.
    Un tonfo, proveniente dal piano di sotto, e a giudicare dallo strano trambusto che veniva da fuori non era stato lui ad immaginarselo. Cercò di alzarsi dal letto senza svegliare Leo - o almeno gli sembrava che stesse dormendo - e soprattutto senza fargli male. A ben vedere dalle fasciature la ferita aveva smesso di sanguinare copiosamente e questo era davvero un bene, quindi cercò di fare il più delicatamente possibile. Una volta in piedi, si infilò velocemente almeno la camicia e la biancheria e si diresse alla porta. Si sentiva stranamente allarmato e sperava con tutto il cuore che quella brutta sensazione fosse solo stanchezza o cose così.
    Accostò l'orecchio al freddo legno scuro, tentando di distinguere un po' di suoni. C'era un grande vocio e scalpitio al piano inferiore - la voce urlante che sovrastava tutte le altre era sicuramente quella della oste - mentre altri rumori che non riusciva a riconoscere facevano da sottofondo. Tutto ciò non portava nulla di buono.
    Si spinse via dalla porta, facendo leva sul braccio, per avvicinarsi veloce alla finestra. Parte del baccano veniva proprio dall'esterno e in quel modo sarebbe stato più facile capire cosa stesse succedendo. Scostò di poco la tenda, senza farsi vedere, lasciando cadere lo sguardo sulla stradina lì di fronte - ancora bagnata per via del precedente acquazzone - e vide correre e parlare animatamente diverse persone con una divisa bianca e nera che conosceva fin troppo bene. Sentì lo stomaco contrarsi in una fitta di dolore.
    Gli uomini di Pandora!?
    Un'ondata di panico lo lasciò pietrificato per qualche attimo davanti al vetro ancora puntellato d'acqua, prima che afferrasse la stoffa e tirasse le tende, come se quel gesto potesse in qualche modo tagliare tutto il resto fuori e non vi fosse più pericolo.
    Rimase qualche attimo a maledirsi per non aver pensato che, in fin dei conti, Leo aveva ragione a preoccuparsi della possibilità di essere trovati da Pandora; e adesso che erano davvero lì, che cosa doveva fare? Il moro non era di certo nelle migliori condizioni per mettersi a fuggire, né tanto meno a correre o cose del genere, e nemmeno lui era messo eccessivamente bene, ma non aveva comunque intenzione di permettere proprio a nessuno di portare via il Baskerville.
    Iniziò a guardarsi intorno con fare nervoso. Doveva trovare una soluzione, e alla svelta.
     
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84 replies since 6/9/2012, 11:52   754 views
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