❝ one shot, one kill ❞
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Non poté fare a meno di sorridere alle parole di Leo e al tono della sua voce. Aveva letteralmente mandato a farsi benedire le buone maniere - così come aveva deciso di fare lui stesso - e non lo biasimava per niente. Era il momento di piantarla con quello stupido gioco ideato da Barma. Rimase in silenzio ad ascoltare, fino a che il Duca non tornò a rivolgersi a lui. Il secco colpo allo stomaco col ventaglio lo prese letteralmente in pieno e gli creò un vuoto d'aria tale che Oz smise per un attimo di respirare. Non se l'era proprio aspettato; o almeno non pensava davvero che per "metterlo in pericolo" Barma sarebbe ricorso a una cosa tanto vile quale mettersi a pestare a mani nude un ragazzino. In fin dei conti, poteva vantare il titolo nobiliare quanto gli pareva, ma di nobile non aveva nulla e non era una cosa umanamente concepibile quella che stava facendo - ma, al biondo venne da pensare, c'era un solo aspetto del comportamento del Duca che avesse un qualche briciolo di umanità? - Oz si piegò inevitabilmente in due, per poi essere tirato di nuovo su dal rosso che l'aveva subito strattonato, afferrandolo per la camicia. Gli porse anche le sue scuse e al Vessalius venne quasi da ridere. Si scusava anche, adesso? E con quale coraggio? Quest'uomo è davvero il peggiore. Tra l'altro, non era cambiato proprio nulla. Jack non sembrava assolutamente invogliato a venire fuori, esattamente come prima, e tutto sommato non gli dispiaceva nemmeno così tanto. Quella ormai era diventata più una questione di principio, che altro. Non era comunque intenzionato a prenderle, né tanto meno a rimanere senza far nulla, questo era poco ma sicuro. In fin dei conti, Barma non era l'unico a saper giocare a fare il forte e il biondo, anche se non se ne vantava, era un contraente illegale, dotato di un Chain a pieni poteri, nonostante fino a quel momento non l'avesse mai "veramente" usato. Ma se non era proprio quello il caso? D'altronde, l'aveva detto Jack. Lui aveva il diritto di usare quel potere, e si sarebbe scusato con Alice più tardi. Afferrò quindi senza troppe cerimonie il polso della mano del rosso artigliata alla stoffa della sua camicia, mentre le sue iridi divenivano cremisi solo per un paio di minuti e tornavano ad essere color smeraldo. Una sorta di avvertimento. « Duca Barma, le do un consiglio » disse calmo, con un piccolo sorriso sulle labbra « Non si diverti troppo a giocare col fuoco, perché le assicuro che finirà per scottarsi » Decisamente non era più in vena di scherzare.
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