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.Gli venne inevitabilmente a ridere quando Elliot gli disse di poter correre molto ma molto veloce.
Non c’era nemmeno bisogno di dirglielo, lo sapeva bene e forse era proprio quella la parte straordinariamente noiosa del lanciargli le cose addosso: sapeva correre veloce, quindi faceva più fatica a beccarlo in pieno. Proprio una scocciatura.
Era troppo chiedere che il suo bersaglio restasse fermo e buono a beccarsi addosso tutto il lanciabile? Probabilmente sì…
Si sedette e sopportò stoicamente Elliot che lo pettinava impunemente. Per amore della pace evitò pure di fargli notare che i capelli vanno tagliati da bagnati… dopotutto EllyElly osa poteva saperne? Non aveva mai fatto cose del genere, per quanto dicesse il contrario, era un damerino viziato e poco ci mancava che non sapesse nemmeno allacciarsi le scarpe da solo.
«Dietro puoi anche non accorciarli troppo» disse… e non era affatto un suggerimento.
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Serenaide .
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Quando il moro gli disse che dietro poteva anche non accorciarli troppo, capì che più che di un suggerimento si trattava di una minaccia. Sbuffò, come se fosse bastato a fermarlo. Si spostò alle spalle del moro ed iniziò ad accorciare una ad una tutte le ciocche, non riuscendo a smettere di pensare che finalmente quell'idiota avrebbe avuto un taglio di capelli consono ad un ragazzo - nonché servitore - rispettabile. Il solo pensiero di Leo con un taglio di capelli accettabile lo rallegrò a tal punto che continuò a tagliare senza nemmeno temere la rissa che avrebbe seguito.
«Non mi impedirai di renderti una persona presentabile.» disse calmo.. -
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Dopo il suo ordine/minaccia, Elliot ebbe il coraggio di dirgli che non si sarebbe fatto impedire di renderlo una persona presentabile… in altre parole, non avrebbe smesso di tagliare.
“Quel damerino osa contraddirmi?” pensò, ironico, sapendo quanto fossero assurdi quei pensieri da parte di un servo nei confronti del proprio padrone, ma… oh, al diavolo! Lo sapevano tutti che Elliot faceva quello che voleva lui e non il contrario.
Si alzò di scatto dalla sedia, allontanandosi da quel capellicida e si tastò i capelli dietro.
Sì, era riuscito appena in tempo a salvarli, erano molto sfoltiti e scalati, ma non erano corti come quelli di Elliot.
«Così va benissimo. Grazie~» disse, dove quel “grazie” stava per: “aspettati una morte lenta e dolorosa per aver cercato di tagliarli più corti di così”.. -
Serenaide+1 .
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... quelli erano guai seri. Sapevano tutti - no, veramente solo lui, ma quello era un altro discorso - che Leo non ringraziava. O almeno non in quel modo, specialmente dopo un attentato ai sacri capelli.
Certo che però, contando che alla fine non aveva raggiunto il risultato sperato, il moro non poteva prenderla così tanto con lui, no? Ovvio che poteva, il suo servo era quel ragazzo che lanciava libri alle persone anche per motivi stupidi come due parole scambiate in biblioteca, lo stesso che aveva quasi ucciso un bambino con un vaso per... aver tentato di tagliargli i capelli.
Sospirò rassegnato ed uscì dal bagno sbadigliando. Nonostante tutto aveva ancora un sonno pazzesco, stupidi incubi... beh, almeno dopo la "chiacchierata" di poco prima poteva saperne di più, ma ciò non significava che l'avrebbero abbandonato.
«Credo che andrò a letto.» disse stiracchiandosi, contando che la furia omicida causa taglio di Leo si fosse placata nel frattempo.. -
+1 .
Lo guardò male quando lo vide uscire con noncuranza dal bagno senza nemmeno avere la decenza di subire la sua giusta furia.
Emise un versetto scocciato e decise di guardarsi allo specchio prima di raggiungerlo e pestarlo a sangue. Si osservò attentamente i capelli e decise infine che non gli dispiaceva come erano stati tagliati.
Prese la scopa e spazzò via i poveri caduti di quello sterminio, per poi decidere che data la situazione -soprattutto dopo che Elliot sembrava averlo perdonato per avergli reso la vita un inferno- poteva evitare spargimenti di sangue.
Lo raggiunse in stanza.
«Per questa volta ti salvi, ma guai a te se provi ad accorciarli <3 … e questa notte dormo con te nel tuo letto…» aggiunse infine… Perché il minimo che poteva fare era vegliare sul sonno agitato dell’amico.. -
Serenaide+1 .
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Tirò un sospiro di sollievo nel sentire che il moro non avrebbe - almeno momentaneamente - attentato alla sua vita e si sciolse il cravattino, quando sentì l'altro dire che avrebbe dormito nel suo letto.
A dirla tutta Elliot non capiva come Leo avrebbe potuto fare altrimenti, dato che il suo letto era praticamente diventato un deposito di libri che lasciava a malapena lo spazio per sedersi - come facesse il servo a dormirci era un vero mistero.
Nonostante questo, non capiva il motivo di quella decisione improvvisa.
«Perché? Cioé, capisco che il tuo letto ormai è diventato una libreria, ma è così da un bel po' e non ti sei mai proposto di dormire con me..». -
+1 .
Si trattenne a stento dal lanciargli addosso uno dei numerosi libri che invadevano il suo letto.
Perché quel nobile da strapazzo non poteva accettare quanto aveva detto senza fare domande inutili e dalla risposta imbarazzante? Ah, già, dopotutto era un Nightray: soffriva del disturbo che affligge tutti i nobili, ovvero il cervello grande quanto quello di un’ameba.
Prese un libro e lo soppesò con lo sguardo, indeciso sul lanciarglielo in testa o meno. Dopo qualche secondo di analisi sospiro e al posto del libro gli lanciò il proprio cuscino, con “l’ordine” sottinteso di metterlo accanto a quello del biondo.
Tuttavia non poteva non dargli una risposta… optò per la verità.
«Voglio controllare che tu riesca a dormire».. -
Serenaide .
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Non riuscì ad impedirsi di sorridere alla risposta di Leo. In qualche strano modo gli faceva piacere sapere che si preoccupava così tanto per lui, probabilmente non poteva desiderare un servo, o meglio, un amico migliore di quanto lo fosse il moro.
Prese il cuscino e lo sistemò accanto al suo, riflettendo un attimo sulla grandezza del letto, non proprio sicuro che ci sarebbero entrati tutti e due. O, almeno, ci sarebbero stati abbastanza stretti, essendo nettamente più piccolo di quello che aveva lui a casa, nella sua camera.
«Guarda che non ce n'è bisogno... ma va bene lo stesso, non credo che riusciresti a prendere sonno su quel magazzino che ti ostini ancora a chiamare letto.» disse.
Si tolse la giacca, la piegò e la sistemò nell'armadio, dopodiché iniziò a sbottonarsi il gilet.. -
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Leo osservò Elliot piegare i vestiti con cura, pensando che avrebbe dovuto fare lo stesso… tuttavia non ne aveva la minima voglia, trovava che piegare i vestiti fosse una delle azioni più noiose ed inutili esistenti… insomma, perché piegarli quando poteva abbandonarli sulla catasta di libri che gli invadevano il letto?
Si spogliò, quindi, lanciando con noncuranza i vestiti su ciò che rimaneva del suo letto e si infilò rapidamente il pigiama.
Ignorò il commento di Elliot, dopotutto era più che Ovvio che il caro biondino non sarebbe mai riuscito a dormire su qualcosa di diverso da un morbidissimo materasso sgombro da qualsiasi cosa… e, be’, ultimamente non dormiva quasi affatto, quindi decise che commentare sarebbe stato abbastanza fuori luogo.
Sinceramente non aveva sonno e questo era un bene, dato che avrebbe pensato unicamente a vegliare il sonno di Elliot… chissà, magari ora che sapeva la verità sarebbe riuscito a dormire.
Si infilò nel letto di Elliot ed aspettò che lui facesse lo stesso.. -
Serenaide .
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Guardò i vestiti di Leo abbandonati a sé stessi sulla montagna di roba che costituiva il suo letto e sbuffò. Possibile che non avesse ancora capito che in qualità di suo servo doveva conservare un minimo di decenza? Nonostante quello però ignorò l'ipotesi di piegare i vestiti del moro - c'era un limite a quanto i ruoli di padrone e servo potessero essere invertiti - e si spogliò rapidamente, per poi infilarsi nel bagno. Fece una doccia veloce, giusto per rilassarsi un po', e tornò in camera a rivestirsi, notando che Leo si era già messo a letto nonostante per gli standard del moro - capace di restare a leggere fino al giorno successivo - fosse incredibilmente presto.
«Sei già stanco?» gli chiese, sedendosi sul letto accanto a lui.. -
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Quasi gli venne da ridere: lui stanco? Elliot stava diventando decisamente comico. Lui era capace di dormire tre ore a notte senza risentirne, era praticamente impossibile che fosse stanco, semplicemente voleva dedicarsi completamente ad Elliot finché non si fosse addormentato.
«Stai scherzando, vero?~» domandò, accennando un sorriso «Così mi insulti, io non sono mai stanco~»
Si spostò il più possibile al bordo del letto per fare spazio ad Elliot, decisamente più massiccio di lui e quindi bisognoso di più spazio.
«Quando ti addormenterai, mi metterò a leggere, fino ad allora condividerò il mio spazio vitale con te ed i tuoi muscoli, che onore, eh?~». -
Serenaide .
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«Certo, tu non sei mai stanco» disse ironico «per questo quando inizi a dormire poco diventi isterico come una donna al nono mese di gravidanza.» continuò, soffocando appena una risata.
Infatti, nonostante il fisico del moro sembrava non risentire affatto dei ritmi senza dubbio disumani che lo costringeva a sopportare, il suo carattere - sebbene quasi umanamente impossibile - diventava addirittura più intrattabile del solito. Cosa, oltretutto, normale, dato che, per quanto Leo cercasse di non darlo a vedere, era un essere umano anche lui.
Si concesse un sorrisetto soddisfatto quando lo sentì accennare alla sua corporatura, soprattutto notando l'evidente divario che c'era tra la sua e quella del moro.
«Considerando che il tuo corpo non ha idea di cosa siano i muscoli, direi proprio di sì~» ridacchiò.. -
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Quando lo paragonò ad una donna al nono mese di gravidanza, decise che una solenne cuscinata su quella faccia da cretino era d’obbligo, quindi prese il cuscino e come se nulla fosse lo abbatte sul viso di Elliot con tutta la forza che aveva in corpo –che, nonostante Mister Muscolo si vantasse tanto della differenza tra loro due, non è che la sua forza fisica fosse proprio così trascurabile-
Sorrise angelicamente «ha parlato colui che è in perenne sindrome premestruale~»
Quando Elliot sorrise tronfio, si rese conto che doveva aver frainteso del tutto la sua frase.
“E meno male che si ritiene un ragazzo intelligente~”
«No, Elliot, non hai capito nulla~ quando dico “che onore”, intendo che per te è un onore che io condivida il mio spazio vitale con la tua persona, non il contrario~~ e comunque preferisco il cervello ai muscoli~»
“Anche se i suoi sono belli da vedere” non riuscì a impedirsi di pensare. “No.. ma che cazzo sto pensando?!”. -
Serenaide .
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Rise di gusto, nonostante gli avesse fatto un po' male, quando Leo gli tirò il cuscino in faccia, pensando che, secondo il moro, quella doveva essere una specie di "dimostrazione" della sua cosiddetta forza.
«Attento, non sia mai ti si spezzino le braccine sacre!» scherzò, "restituendogli" la cuscinata con altrettanta forza. Si rese conto in quel momento come, dopo tanto tempo, riusciva finalmente a ridere e scherzare con Leo come aveva sempre fatto. Ormai che i segreti erano stati svelati, i due potevano permettersi di accantonare tutto e pensare solo al momento, sicuri che avrebbero superato tutto dopo. Per cui sorriso contento e si girò su un lato, verso il moro, per dargli più spazio.
«A parte che i miei sono bellissimi da vedere, ti assicuro che io ho anche il cervello~»SPOILER (clicca per visualizzare)«ed un pene, che immagino ti piacerebbe molto provare~». -
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Ridacchiò quando l’atro disse che i suoi muscoli erano belli da vedere, nemmeno gli avesse letto nel pensiero.
«ma quanto siamo modesti, Mister Muscolo~» lo prese in giro, decidendo che se Elliot voleva stare sdraiato su un fianco per fargli spazio andava benissimo: lui si sarebbe comodamente steso di schiena.
Si sistemò meglio, mettendosi comodo comodo, quasi a volerlo prendere in giro per il fatto che, se qualcuno fosse entrato in quel momento, tra i due era Elliot quello che sembrava un servo.
Insomma, gli aveva appena tagliato i capelli –incombenza che spettava ai servi, non ai padroni- e adesso lui se ne stava comodo mentre Elliot –e la sua magnifica massa muscolare- se ne stavano in un angolino su un fianco.
«Be’, buonanotte~~» disse allegramente..
Cattivi pensieriRole tra Leo Baskerville e Elliot Nightray |
