Posts written by __shiroi

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    Nell'inquadrare Oswald, proprio di fronte a lui, istintivamente Oz si irrigidì. I suoi poteri si erano affievoliti di colpo e si sentiva fin troppo vulnerabile in quel modo, senza la falce in mano e con la spada del Baskerville puntata dritta alla gola. Avrebbe potuto ucciderlo in qualsiasi momento, in un battito di ciglia e a Oz quella cosa non piaceva neanche un po'. Oltretutto, il biondo era ancora incredibilmente frastornato. C'era una grossa confusione nei suoi pensieri e, con la tempia che pulsava, faticava a rimetterli a posto - ma quanto meno le orecchie avevano finalmente smesso di fischiare. Anche la baraonda del combattimento era svanita del tutto. Non c'era più il rumore di spade che si incrociavano, colpi di pistola che risuonavano nell'aria. Non c'era più gente che cercava di ferirsi l'un l'altra, ma piuttosto era rimasto solo un profondo e quieto silenzio. E fosse stato in un'altra situazione, Oz l'avrebbe di sicuro apprezzato.
    Prese un respiro e fece per parlare - anche se non sapeva esattamente cosa dire, in qualche modo doveva trovare una soluzione - ma in pochi secondi il moro lasciò cadere la spada a terra e indietreggiò di qualche passo. Lì per lì Oz rimase sinceramente perplesso e gli servirono un paio di minuti per capire che no, non era più Oswald, la persona che aveva davanti, ma di nuovo Leo, finalmente.
    In quel momento, Oz ringraziò il cielo, o chiunque ci fosse lassù, e rilassò le spalle, permettendosi un lungo sospiro di sollievo. Era molto, molto contento che il Baskerville fosse tornato - almeno per adesso, c'era un problema in meno. A prima vista sembrava decisamente più confuso di lui e il biondo non poteva di certo biasimarlo. Era rimasto chiuso nel suo stesso subconscio per tutto il tempo, era normale che non capisse cosa fosse successo.
    Ad esseri sinceri, persino Oz faticava a rammentare l'intero accaduto. Ricordava di star combattendo con Oswald, e nel caos della battaglia, per colpa di una distrazione, il Baskerville l'aveva disarmato. Il resto però gli era poco chiaro. C'era stata una luce bianca, accecante e poi il nulla. La terra era venuta a mancare sotto i piedi - o almeno la sensazione era stata esattamente quella - ed ecco che erano arrivati lì. Ma non aveva un granché senso. Boccheggiò un paio di volte in cerca di una risposta alla domanda dell'altro. Poi gli venne in mente una cosa.
    « Il sigillo » disse, quasi in un sussurrò, ancora sovrappensiero.
    Nel momento in cui pronunciò quella parola se ne ricordò. Si ricordò di quel maledetto affare troppo esposto, in mezzo al campo di battaglia. E qualcuno l'aveva azionato. Dannazione.
    Alzò lo sguardo in direzione di Leo.
    « Durante lo scontro, è stato attivato il sigillo che stava costruendo Oswald » prese a spiegare « E se è vero quello che mi hanno detto... in pratica dovremmo essere tornati indietro nel tempo »
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    Lo scrivo anche qui, il tuo addestramento per Alice è aperto ;D
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    CITAZIONE
    Addestramento ambientato dopo la Retrace V

    Oz si rigirò di nuovo tra le lenzuola, nella speranza di riprendere a dormire, nonostante il sonno lo avesse abbandonato quasi del tutto. Era sveglio già da un paio d'ore, ma era ancora molto presto - dallo spiraglio tra le tende non fluiva alcun raggio di sole - e non aveva proprio nessuna voglia di alzarsi. Avrebbe preferito riaddormentarsi almeno per un altro po', così da non dover pensare a nulla. Si sentiva stranamente a disagio, da quando erano tornati alla magione dei Rainsworth. Vedere la ragazza dei fiori venir trascinata in quel modo nell'Abisso lo aveva turbato un po' - e dire che sembrava così allegra e tranquilla, quando Oz l'aveva incontrata quella mattina. Raven glielo aveva ripetuto più di una volta, che non avrebbero potuto fare nulla per lei - ormai il suo contratto era arrivato alla fine - eppure Oz non aveva potuto fare a meno di domandarsi cosa sarebbe successo se avesse afferrato la sua mano. Sarei riuscito ad aiutarla?
    Inoltre, anche scoprire quale fosse il prezzo di un contratto illegale non era stato facile da digerire. In tutta sincerità, Oz avrebbe preferito saperlo in un altro modo; sarebbe stato meglio se qualcuno glielo avesse detto prima. La consapevolezza poi che sarebbe stato anche il suo destino - se non avesse trovato una soluzione al più presto - lo rendeva leggermente nervoso. Non era spaventato, ma piuttosto inquieto, anche se ovviamente non lo dava a vedere.
    Si lasciò sfuggire un sospiro dalle labbra. Alla fine scostò via le coperte e si alzò comunque. Rimanere a crogiolarsi nei proprio pensieri non avrebbe portato nulla di buono. Si rivestì con calma, senza fretta, visto che sicuramente erano ancora tutti addormentati, e scivolò fuori dalla sua stanza il più silenziosamente possibile, richiudendosi la porta alle spalle. Esattamente come si era aspettato, la magione era ancora deserta.
    Dalla porta trasparente del salone, che dava sul piccolo balcone, poteva scorgere le prime luci dell'alba che coloravano il cielo di un azzurro delicato e qualche sfumatura di rosa. Si lasciò cadere sul divano, rimanendo ad osservare l'alba come aveva fatto subito dopo essere uscito dall'Abisso. Era quasi strano, vedere quei colori tenui dopo essere rimasto in quel luogo, dove l'unica cosa che si poteva scorgere era il buio freddo e intenso. Certo, vi aveva vagato per poco - qualche ora al massimo - ed era tornato nel mondo reale già da un paio di giorni, eppure gli faceva ancora un certo effetto sentire la luce calda sulla pelle. Doveva riabituarsi.
    Per Alice di sicuro è lo stesso, si disse Oz, pensando che la chain era anche rimasta nell'Abisso molto più tempo di lei.

    Bene, benvenuta all'addestramento! Chiedo scusa per averci impiegato tanto ad aprirlo xD
    Allora, siamo proprio all'inizio, quando Oz e Alice sono usciti da poco dall'Abisso e sono stati "assunti" da Break come membri di Pandora. Considera come se fossimo uno o due giorni dopo gli avvenimenti della Retrace V, quindi Oz e Alice adesso sanno quali sono gli effetti di un contratto illegale, ma la vera identità di Raven è ancora ignota.
    Descrivi azioni e pensieri del tuo personaggio, soffermandoti magari un po' di più sull'introspezione. Sei libera di fare come meglio credi e se c'è qualcosa che non ti è chiaro, non esitare a chiedere!
    Essendo un addestramento cerca di fare il primo post almeno di 15 righe, poi regolati intorno a 10. Spero che come prima ruolata (anche se di prova) ti piaccia ;D
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    Sono tutti liberi e al momento nessun iscritto ha deciso di prendere uno di loro, quindi puoi scegliere con calma quello che vuoi :33
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    E' un bene che sei al pari con le scan~
    Anyway, okay, se non te la senti con Break, puoi provare con un altro ^^ qualche idea?
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    Ciao Daniela *^*
    Io sono Martina, ma chiamami Shicchan <3 Nel Gdr ruolo Oz, benvenuta tra noi!
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    Ciao Mario! Sono Martina, ma puoi tranquillamente chiamarmi Shicchan ;D benvenuto sul nostro gdr!
    Io qui ruolo Oz~ hai già pensato a che personaggio ti piacerebbe ruolare?
    Spero che il forum ti piaccia, e sono sicura che ti troverai benissimo con noi o/
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    Ciao Arashi! Io sono Martina, chiamami pure Shicchan. Nel GDR ruolo Oz.
    Come ha già detto Alicchi, ti conviene portarti avanti con le scan, anche perchè rischi di farti un sacco di spoiler che ti rovineranno la lettura!
    In ogni caso, benvenuto nel forum o/
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    Salve, donnaH~
    Io sono Martina - puoi chiamarmi Shicchan - e ruolo Oz! Benvenuta in questo covo di pazzi :'DD
    Tu hai già in mente che personaggio ruolare?
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    Io personalmente non amo le presentazioni perchè non c'ho mai una beata mazza da scrivere oppure scrivo troppo ma qua ci vuole~
    Sono Martina, ho 17 anni (QUASI 18! *corre per la stanza in preda alla felicità*) e sono siciliana o/
    Sono appassionata di una lista di roba così lunga che se ci mettiamo ad elencarla si fa notte, ma per sommi capi possiamo dire che mi piacciono le classiche cose: anime, manga, serie tv, libri e chi ne ha più ne metta.
    Inutile dire che ovviamente ho un amore sconfinato per Pandora, che è in assoluto il mio manga preferito. Shippo praticamente tutti con tutti lì - o almeno quasi - e sono yaoista~ Nel GDR ruolo Oz o/ - si poteva intuire un po' dal titolo.
    Dalla regia mi dicono che tra Cricchan che è l'admin cattiva e Alicchi che è quella buona, io dovrei essere il coniglietto puffoso (?). Tenete a mente dunque che io sono la via di mezzo, quindi se fate i bravi vi riempirò d'amore, ma se rompete il cazzo Cricchan a confronto vi sembrerà un angelo <3
    Detto questo, siete tutti i benvenuti~
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    Buonsalve e benvenuta~
    Me è Martina, ma puoi chiamarmi Shicchan! Ci sono anche sul forum di Kamicchan e scusa se non ti ho risposto lì ;__;
    Ruolo Oz anche qui, quindi l'addestramento te lo farò io! <3
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    eot


    Tutte le carte sono ormai in tavola. Jack non è l'eroe che tutti credevano e non sono i Baskerville coloro che hanno causato la Tragedia di Sablier. La verità su ciò che è accaduto 100 anni fa è stata finalmente svelata, e anche se sembra non esserci una via d'uscita da questa situazione infernale, nessuno ha intenzione di arrendersi. Oz, Gilbert e Alice, con l'aiuto di Reim, organizzano un piano per liberare gli ostaggi ancora nelle mani dei Baskerville. Riuscire a tornare indietro a Pandora è la parte più semplice, ma è una volta dentro che si trovano a dover affrontare il vero problema: Leo, il cui corpo è ancora in possesso di Oswald. Oz inizia a combattere con lui, nella speranza di aiutare l'amico e guadagnare tempo, ma nel giro di poco scoppia il caos. I Baskerville attaccano, non rimanendo indifferenti agli intrusi, e in men che non si dica c'è gente che combatte ovunque - è di questa baraonda che Sharon approfitta per liberare Break.
    Gli scontri continuano e, involontariamente, viene attivato il sigillo costruito da Oswald - quello che gli avrebbe permesso di tornare indietro nel tempo a sufficienza per uccidere Lacie, evitando quindi la nascita della Volontà dell'Abisso e dei legami tra i Vessalius e i Baskerville. Essendo però ancora incompleto, il salto nel tempo è pari solo a un mese e ogni cosa torna a poco prima della seconda cerimonia di passaggio, tenutasi nella magione di Yura. Tutti coloro che erano sul luogo dello scontro, e quindi nel raggio di attivazione del sigillo, ricordano ancora l'intero accaduto. Oz sa già di essere B-Rabbit, Jack è stato smascherato, Leo è consapevole di essere il portatore dell'anima di Glen e ovviamente Elliot e tutti coloro che sono morti - o meglio, che moriranno - nelle settimane a venire, sono invece ancora vivi. Con i ricordi di quello che ormai è il "futuro", c'è ancora la speranza di cambiare le cose. Pandora viene presa sotto custodia da Break, anticipando qualsiasi mossa da parte dei Baskerville e ormai Jack non può ingannare più nessuno. La situazione sembra essere sotto controllo. Ma lo è davvero?
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    Legenda:
    descritto
    « parlato »
    pensato


    Oz non sapeva dire da quanto tempo ormai si era letteralmente chiuso in camera. Da giorni, forse anche settimane, se ne stava lì dentro, con la scusa di avere un mucchio di cose da sbrigare in assoluta calma. E in parte era anche vero - perché di lavoro da finire ce n'era fin troppo, la miriade di scartoffie e fogli accumulati sulla scrivania ne erano la prova - ma il motivo era un altro. Non poteva più mostrarsi in pubblico. Da qualche mese a questa parte era diventato proprio evidente, nonostante se ne fosse accorto quasi sin da subito. All'inizio, all'arrivare del suo ventiseiesimo compleanno, aveva pensato che fosse solo una sua stupida impressione, e anche dopo si era rifilato la stessa scusa. Però l'osservazione scherzosa di un paio d'anni dopo da parte di Miss Kate lo aveva iniziato ad allarmare. "Sembrate molto più giovane, signorino Oz!". E lì per lì ci avevano riso sopra, perché nonostante avesse già ventotto anni Miss Kate continuava a chiamarlo "signorino". Invece alla fine un fondo di verità c'era, in quel commento. Non era più una semplice paranoia. Adesso la mattina, quando si lavava il viso con l'acqua fredda per svegliarsi e alzava poi lo sguardo per guardarsi allo specchio, non vedeva più l'uomo che aveva preso le redini della famiglia cinque anni prima, ma piuttosto un giovane, appena ventenne, che col passare del tempo sembrava tornare sempre più bambino. Sto ringiovanendo, Dio Santo. Rendersi pienamente conto della situazione era già stato difficile, figuriamoci accettarla - e a dirla tutta non l'aveva ancora fatto, non completamente almeno.
    Con un sospiro, Oz si alzò dalla sedia e si passò una mano fra i capelli, prendendo a passeggiare per la stanza con fare stanco e un po' nervoso. Questa cosa lo stava facendo impazzire e aveva il dannato bisogno di parlarne con qualcuno. Solo che non sapeva con chi. La sua famiglia era fuori discussione - suo padre ogni tanto lo guardava ancora con lo stesso odio con cui faceva quand'era piccolo e non voleva coinvolgere Ada in qualcosa che lui stesso non riusciva a spiegarsi. Non aveva nemmeno amici di cui si fidasse abbastanza. Non più, almeno.
    Si rimise seduto, allungò una mano e afferrò un suo piccolo libro in cuoio, abbandonato malamente in un angolo della sua scrivania, tra i numerosi fogli sparsi. Lo aprì e ne tirò fuori una vecchia fotografia. Ricordava ancora che era stata scattata dallo zio Oscar in un pomeriggio d'Estate, tantissimo tempo prima - infatti era tutta sgualcita nei bordi. Ritraeva lui, la piccola Ada e Gilbert, intenti a fare delle magnifiche corone - che altro non erano se non delle semplici ghirlande di fiori. Oz sospirò. Erano quindici anni che non aveva più notizie di Gilbert, il suo servitore. Era scomparso, e Dio solo sapeva per quanto tempo aveva continuavo a cercarlo. Quante volte, anche sotto la pioggia battente, era corso fuori a urlare il suo nome in attesa di una risposta, di un segno. La gente non spariva nel nulla, non si volatilizzava, e Gil non se ne sarebbe mai andato, soprattutto senza dire nulla. Era il suo migliore amico. E con questa convinzione aveva continuato a cercare e cercare, ma tutto ciò con cui si era ritrovato era un misero pugno di mosche. Eppure non aveva mai smesso di sperare.
    Sistemò la fotografia tra le pagine del libro e lo ripose nel cassetto. Mise i gomiti sulla scrivania, unendo le mani e poggiandovi sopra il mento. Aveva finto per tutti quei mesi che ogni cosa stesse andando per il meglio, ma la verità era che Oz era inquieto, spaventato, non sapeva proprio cosa fare. Gli avrebbe fatto bene fare due passi fuori, per cambiare aria. Quelle poche volte che era stato costretto ad uscire, nei mesi precedenti, l'aveva fatto di nascosto, usando un lungo mantello e tirandone su il cappuccio, per nascondere meglio il suo viso. Ma negli ultimi giorni c'era un po' troppa confusione per non dare nell'occhio. Non se ne stupiva, ormai non mancavano che un paio di settimane a Natale e Miss Kate, in tutti quegli anni, non aveva mai perso l'abitudine di iniziare i preparativi sempre con largo anticipo. In più con il Natale, arrivava anche il suo compleanno, e per la prima volta Oz avrebbe volentieri fatto a meno dei festeggiamenti. Non avrebbe potuto nascondersi ancora a lungo. Doveva trovare in fretta una soluzione, o qualsiasi cosa che potesse quanto meno aiutarlo a non impazzire. Eppure per quanto si scervellasse non riusciva a pensare proprio a niente.
    Poi però gli venne in mente una cosa. Non era sicuro che fosse esattamente una buona idea, né tanto meno se avrebbe funzionato, ma tentar non nuoce. E in quel momento era l'unica cosa che gli dava un briciolo di speranza. Poteva provare a chiamare Jack. Erano secoli che non ci provava - d'altronde l'eroe rispondeva solo quando voleva - però aveva bisogno almeno di tentare. Corse velocemente a tirare le tende - nonostante fosse al secondo piano e nessuno avrebbe potuto vederlo, gli dava un maggiore senso di riservatezza - e si sedette sulla morbida poltrona. Prese un grosso respiro, sperando con tutto il cuore che funzionasse.
    Jack.

    Questo è ufficialmente il post più lungo che abbia mai scritto - sono più di 850 parole xD
    Spero che come inizio vada bene! Sappi comunque che adoro la quest!
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    Oz continuò ad avanzare fra un corpo e l'altro, con una calma innaturale. Non si curava affatto del sangue che lo imbrattava un po' dovunque e che non smetteva di colare dalla lama della falce - anche se iniziava ad essere un po' fastidioso, a essere sinceri. Si sentiva così leggero, con la mente svuotata di ogni cosa, mentre, passo dopo passo, accorciava le distanze da Elliot. Sembrava che tutti i suoi pensieri e problemi fossero spariti, volatilizzatisi chissà dove.
    Non poté fare a meno di sorridere - non seppe definire se fosse qualcosa come un ghigno o meno - quando focalizzò la sua attenzione sul Nightray, accorgendosi del fatto che era indietreggiato, nel vederlo avvicinarsi. Cos'è, adesso aveva paura di lui? Ridacchiò lievemente, prima di fermarsi non appena l'altro parlò. D'istinto assunse un'espressione di innocente stupore, perché in parte era davvero stupito. La voce di Elliot era sprezzante, carica di ripudio, e fu una cosa che lo lasciò un po' perplesso.
    « Non c'è niente che non va in me » rispose calmo - con un tono quasi normale - facendo spallucce per enfatizzare il concetto. Riprese allora ad avvicinarsi, dandosi un'occhiata intorno. Quei mostri a terra sembravano sistemati, per il momento, ma sapeva che non erano ancora morti e probabilmente non ci avrebbero impiegato molto a rialzarsi.
    Quando fu a pochi passi dal Nightray, fece per aprire la bocca e parlare di nuovo, ma qualsiasi cosa stesse per dire la ricacciò in gola. Afferrò più saldamente la falce e tirò un fendente secco, proprio alle spalle di Elliot. Nel giro di pochi istanti un altro essere deforme era caduto a terra.
    « È meglio se andiamo via da qui » lo informò - il tono di voce era cambiato di nuovo, era diventato più grave « Ne arriveranno altri e non so per quanto potrò tenerli a bada »
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    Oz lasciò che Gilbert gli accarezzasse con dolcezza i capelli, beandosi del gesto affettuoso che riuscì a farlo senti un po' meglio. Gli sorrise di rimando - come per dire "grazie" - sperando di poter alleviare, almeno un po', anche le sue preoccupazioni. Gilbert era visibilmente in pensiero per lui e Oz avrebbe voluto non dargli motivi per esserlo. Però era ancora "provato" da quello che era successo, si sentiva davvero troppo vicino a Philippe, per far semplicemente finta di nulla.
    Ad essere sinceri un po' lo invidiava. Suo padre era diventato un contraente illegale per dargli una vita migliore, e anche se adesso era morto, fino all'ultimo minuto aveva amato suo figlio. Mentre per Oz era diverso. La sua solitudine non era dovuta alla morte di nessuno. Ed era anche peggio, perché era dovuta all'assenza di affetto e amore da parte di suo padre. Sentì il cuore stringersi, così prese un respiro e cercò di cacciare subito via quei pensieri. Non era il momento di mettersi a rimuginare su quel tipo di cose.
    Alla proposta di Gilbert, Oz fu lì per lì quasi tentato di accettare. Magari cercare Philippe non era poi una cattiva idea e avrebbero potuto fare qualcosa per farlo stare meglio, per aiutarlo.
    Però alla fine scosse la testa « No, è meglio di no » rispose.
    In fin dei conti, cosa avrebbe potuto dirgli? Mi dispiace, ma tuo padre è morto e non ho potuto fare nulla per aiutarlo? Oppure era un contraente illegale, nessuno poteva più fare niente? No, no. Non ne avrebbe mai avuto il coraggio. E sinceramente non lo aveva nemmeno per affrontare il bambino. In più si sentiva ancora un po' stanco, e non se la sentiva di uscire.
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