Posts written by Masquerade

  1. .
    C'era qualcosa di contraddittorio in Sharon.
    Prima si nascondeva completamente sotto le coperte, come se si trovassero al polo nord chiusi i un igloo; poi le calciava via, con la faccia in fiamme e l'aria da bambina capricciosa.
    Break piegò appena la testa di lato, confuso, senza capire cosa stesse facendo.
    Poi si rassicurò. Era pur sempre ubriaca, quindi non poteva ragionare logicamente.

    Alla sua domanda aveva risposto di sì, quindi era suo dovere rimanere lì accanto a lei.
    Inconsciamente le sue mani si liberarono dalle maniche del cappotto e andarono ad afferrare quei lembi di coperta tirati via, sistemandoli a dovere e piegandoli con cura fino ai piedi della sua signorina.
    Poi si sollevò e chinò su di lei, posando la propria fronte sulla sua. Come pensava era bollente.

    - Sarebbe il caso che dormiste ora, Signorina - le suggerì, mentre tornava a sedersi su materasso. Infiò poi una mano nella tasca del cappotto e ne trasse fuori una piccola scatoletta quadrata. L'aprì, con un leggero tonfo, e ne fece uscire fuori due caramelle, dalle cartine dai colori indefinibli, data la poca illuminazione della stanza.
    Fu così che ne porse una a Sharon - non prima di averla scartata - e si infilò in bocca l'altra, con un sorriso a dir poco goloso.
    Poi, se nemmeno l'immenso potere dello zucchero l'avrebbe calmata, al massimo le avrebbe portato un bicchier d'acqua.

    Eccomi qua! Sono in ritardo lo so xD Perdonami, ma mi son beccata la febbre xDD
  2. .
    Break era riuscito a respingere il colpo di Sharon, che si era allontanata di qualche passo da lui.
    Il suo respiro era già molto pesante, mentre il servitore non aveva fatto una piega. Ma lui ci era abituato, a maneggiare quell'arma.
    Sharon no.
    Lei non era portata per combattere. Per niente. Avrebbe dovuto dirglielo. Non gli andava proprio giù questa sua testardaggine.
    Ma sapeva anche che ogni suo avvertimento sarebbe stato inutile, con lei. Non era la classica persona che getta la spugna al primo tentativo, come lui.
    Troppe volte si era ritrovato in posizioni ben più compromettenti di quella in cui si trovava ora. Il suo pessimismo non aveva proprio fondo.
    Forse avrebbe potuto imparare ad acquisire più ottimismo dalla sua signorina, che senza timore gli chiedeva di allenarla in qualcosa che lei non avrebbe mai nemmeno dovuto guardare. Per lei, che aveva deciso di proteggerlo, di essergli di sostegno...
    Ed era colpa sua, che si cacciava sempre in guai di volta in volta peggiori. Che ironia. Cercando di proteggerla, non dicendole mai niente, stava ottenendo esattamente l'effetto contrario. Lei poi si metteva in testa di aiutarlo, andando ad immischiarsi nei guai.
    Si sentiva così a terra, in quel momento...

    Eppure fece appena in tempo a spostare di lato il busto per schivare un nuovo attacco di Sharon. Aveva sentito il colpo più forte e serrato. Bene, ci stava prendendo la mano.
    Ma uno scontro nel quale solo una delle due parti combatte non è un po' troppo sleale?
    Abbassandosi appena, si portò in avanti con i piedi e sferrò un piccolo fendente laterale dritto verso la sua signorina, ben consapevole di esserci andato piano, e altrettanto consapevole che quel colpo Sharon sarebbe stata capacissima di respingerlo.

    *Urla alla Tarzan* Eccoooomiiii!! xDDD
  3. .
    Fare da sola?
    Pff, Break non lo pensava affatto. Figurarsi se una ragazzina, che aveva sempre vissuto circondata di lussi e ubriaca, potesse fare da sola.
    Lui era lì apposta, se ora le impediva di fare quello che naturalmente era compito suo, dove sarebbe andato a finire il mondo?
    Mentre stava per volatilizzarsi come suo solito, in punta di piedi, Sharon lo chiamò come se la stesse abbandonando al suo destino.
    Si girò, con un sorriso comprensivo in volto, e con calma la raggiunse nuovamente, sedendosi accanto a lei sul materasso.
    A vederla sembrava un gattino imbronciato sommerso dalle coperte. Una visione così buffa, che Break dovette trattenersi dal sogghignare, coprendosi educatamente la bocca con la lunga manica del cappotto.
    Se l'avesse visto prenderla in giro - anche se amichevolmente - si sarebbe arrabbiata molto, ne era sicuro più che mai.
    Per questo mise in atto tutta la forza di volontà che possedeva per fermarsi.
    Probabilmente la sua reazione alquanto strana era dovuta all'alcol, ma presto le sarebbe passato. In verità avrebbe dovuto dormire, ma a quanto pareva preferiva restare sveglia e in sua compagnia.
    Be', c'era poco da fare. Quando la sua giovane padroncina si metteva in testa una cosa era capace di stravolgere l'intero universo per portarla a termine. Ed era sicuro che non sarebbe stata da meno neanche da ubriaca. Anzi, forse sarebbe stata addirittura peggio. Un motivo in più per rimanere al suo fianco.
    - Volete - chiese, con voce sussurrata e tranquilla - che rimanga qui con voi?


    Scusa il ritardo çWç Dovrei essere più presente da adesso in poi^^''
  4. .
    Break sentì i passi di Sharon sempre più vicini, eppure ancora insicuri.
    Non sapeva se la sua indecisione era dovuta all'abbigliamento, o all'imbarazzo di dover cominciare per prima, ma di sicuro così non andava. Non bastava possedere l'ardore di voler migliorare, bisognava avere anche fermezza, decisione nel mettere in pratica le proprie scelte. Con violenza. Imponenza.
    Anche per una signorina come lei.
    Per le persone che avrebbero affrontato, la grazia e la bellezza non sarebbero state altro che dettagli insignificanti. Se mai fosse stata in pericolo, senza poter contare sul suo appoggio - perché comunque lui non sarebbe vissuto a lungo - le sue doti di graziosa fanciulla non l'avrebbero mai aiutata.
    Certo, era impensabile che imparasse a difendersi seriamente. Che imparasse a uccidere. Ma per il suo bene, era necessario che prendesse sicurezza e determinazione per non arrendersi mai. Per non lasciare che quell'ardore tanto ammirevole si spegnesse nel suo cuore.
    - Siate più sicura di voi, Signorina - la corresse così, arretrando di un passo appena.
    Ed ecco che Sharon sferrò il suo primo colpo. Un fendente dal basso.
    Break sentì la sua lama tagliare l'aria. Veloce bloccò il colpo ponendo il suo bastone tra lui e la sottile spada della giovane.
    Forse usare spade vere a primo tentativo non era stata una buona idea, ma ormai non c'era più tempo per iniziare dalle basi. Prima avrebbe appreso l'arte della spada e meglio sarebbe stato per tutti.
    - Buon inizio, ma riflettete sempre con attenzione prima di gettarvi sul vostro nemico - pronunciò con un sorriso ingannatore, facendo roteare il bastone nelle sue mani per respingere il colpo della sua signorina.

    Perdona il ritardo *inchin* Ho avuto verifiche su verifiche xDD (E il peggio deve ancora arrivare! ò-ò)
  5. .
    Break non rispose, lasciando che la sua Signorina s'immaginasse da sé il perché del suo ritardo. In realtà, non aveva affatto incontrato Reim, ma ci aveva messo un po' a trovare la strada. Sì, la conosceva ormai, perché l'aveva percorsa tante volte, ma ancora doveva abituarsi a non fare più affidamento sulla sua vista.
    Ma se fare la strada fino al giardino gli era sembrato complicato, ora veniva la parte più difficile. Certamente era in grado di combattere anche da cieco, ma era il fatto di dover combattere contro Sharon che lo preoccupava non poco. Temeva che si potesse insospettire, o che lo scoprisse...
    Sollevò le spade e gliele mostrò, sorridente come se in realtà tenesse in mano dei peluche.
    - State tranquilla, Milady, questa spada non è pericolosa - disse mostrandole la lama, sottile e priva di punte. Poi prese la sua, rimettendola nel fodero - E la mia rimarrà chiusa.

    - Allora, cominciamo? - domandò Sharon, con una nota nervosa nella voce.

    - Come desiderate - rispose Break, porgendole la spada più sottile.
    E ora... ? Che fare?
    Se le avesse insegnato pose particolari da assumere non avrebbe potuto capire se le stesse esguendo correttamente, quindi non poteva nemmeno partire dalle cose più basilari e semplici. Doveva improvvisare, e sperare che la giovane non facesse troppe domande.
    Così si allontanò da lei di qualche metro, piazzandosi con la schiena contro uno dei muri confinanti del piccolo giardino. Sollevò la spada e, messosi una mano sul fianco, pronunciò:
    - Fatemi vedere cosa sapete fare.
  6. .
    Sharon aveva farfugliato qualcosa di sconnesso, ma Break non ci aveva fatto molto caso. Era normale che reagisse così alla presa dell'alcol. Aveva solo bisogno di dormire, e il giorno dopo si sarebbe svegliata con un mal di testa talmente grosso che il minimo rumore l'avrebbe mandata in frantumi.
    Poco male, voleva dire che l'avrebbe lasciata a letto tutta la mattina, evitando che persone superflue entrassero nella sua camera per disturbarla.
    In questo modo avrebbe avuto una scusa per non presentarsi al quartier generale della Pandora e, di conseguenza, lavorare.
    Ah, Reim... ! Un grande uomo pronto a sostenere gli amici in difficoltà nel momento del bisogno!
    Pensò seriamente che un giorno avrebbe dovuto fare qualcosa per lui. Magari mandargli un bel cesto di prosciutti, come si usava di solito.
    Sharon si accucciò tra le sue braccia, affondando la testa nella sua camicia. Era caldissima. Se non avesse avuto indosso degli abiti Break avrebbe giurato che fosse una stufa.

    - Come mai tu non sei... ubriaco...? - mugugnò, stringendosi ancora di più.

    Brak non si scompose. Continuò a camminare con tranquillità, sfoggiando un piccolo sorriso gentile e facendo quello che sapeva fare meglio: mentire ed evadere la domanda.
    - Ho bevuto molto meno di voi, Signorina, inoltre ho sempre retto bene l'alcol. Al contrario di Gilbert caro e Alice cara. Si sono fatti sentire abbastanza stasera, eh? - disse, con la voce più simile a un soffio di vento quieto.
    Voltò a sinistra, dirigendosi nella camera. Una volta davanti alla porta liberò una mano dal cappotto bianco e giostrò con la maniglia senza far cadere la giovane. A quel punto entrò aprendosi la via con un piccolo e silenzioso colpo di piede. Si diresse così verso il letto di Sharon, posandola delicatamente sul materasso morbido. Le tolse le scarpe, le sciolse i capelli e le tirò le coperte fino al collo.
    A quel punto si voltò e, in punta di piedi, fece per allontanarsi.
  7. .


    Break era in terrazza, con un bicchiere vuoto tra le mani, mentre osservava assente il paesaggio alberato, sospinto da un leggero vento serale, fuori dalla villa.
    Aveva appena assistito alla scena più strana del mondo: Gilbert in lacrime che pregava Oz di non mettersi più in pericolo. E poi, quella sua frase a metà...
    Stava ancora rimuginando su quello che gli aveva detto il giovane Vessalius riguardante l'incontro con Eliot Nightray, e gli interrogativi erano tanti nella sua testa. Eppure si sentiva così vicino a una risposta che...

    - B-Break... portami... in camera. Non mi sento molto bene... credo.

    Si girò di scatto, colto di sorpresa. Una Sharon frastornata per il troppo alcol si reggeva a malapena in piedi, dietro di lui. La sua faccia sembrava un incendio, e gli occhi rosati brillavano più del solito, lucidi per il sonno.
    Break ridacchiò appena a quella scena, mentre posava il bicchiere sulla ringhiera di pietra e la raggiungeva con passo calmo.
    - Avete strafato, eh, Signorina? - chiese retorico, piegandosi appena su di lei. Poi si abbassò e la prese in braccio, con una forza e una prontezza sorprendenti.
    - Vi porto a letto allora - concluse, sorridendogli, mentre si avviava verso la sua stanza.
    La villa era diventata così silenziosa, in confronto a pochi attimi prima, quando ancora Alice e Gilbert sbraitavano l'uno contro l'altra e si contendevano Oz come se questo fosse stato un tenero peluche di pezza.
    Il Signor Oscar era sparito chissà dove. Ma quell'uomo andava e veniva come gli pareva. Forse era per questa sua 'straordinaria' dote che riusciva sempre a spiare indisturbato le giovani fanciulle.
    A quel pensiero Break rabbrividì appena. L'importante era che non diventasse lo stalker della sua giovane padroncina, altrimenti davvero non sapeva cosa avrebbe potuto fargli.

    Va bene xDD *Rivede episodio 20* Oddio, Gil e Alice xDD *cade dalla sedia ridendo*

    ... come se questo fosse stato un tenero peluche di pezza.
    Ma lol xD
  8. .
    Il ticchettio dei suoi stivaletti neri lunghi fino ai ginocchi risuonò lungo il corridoio deserto, un quadriportico al cui centro faceva la sua figura un elegante e curato giardino. Silenzioso, non troppo ampio. Perfetto per allenarsi in tranquillità.
    Ma ancora Break non riusciva a capacitarsi della richiesta della sua padroncina di insegnargli a combattere.
    Aveva capito le sue intenzioni di rendersi più utile, e la colpa era solo sua, che non diceva mai nulla. Ma non riusciva a mandarla giù.
    Gli sembrava innaturale, che Sharon volesse imparare a difendersi. Ma quello era compito suo, e comunque sarebbero andate le cose lui l'avrebbe sempre protetta, da qualsiasi cosa.
    Perché lei non era pronta per le battaglie. Non era pronta al dolore, al sacrificio. E le sue mani non si sarebbero mai dovute sporcare di sangue, sia esso nemico o di chiunque altro.
    L'aveva promesso alla signora Shelly. Aveva dato la sua parola di cavaliere. Perché una lady, come diceva sempre Cheryl, deve mantenere il sorriso e restare sempre bella e aggraziata.

    Così varcò il portico con passo deciso, entrando nel piccolo giardino con le due spade in mano.
    Il suo udito individuò il rumore di una suola battere nervosa a terra. Lo riconobbe all'istante, anche se era lievemente diverso da quello delle scarette che Sharon era solita indossare.
    Non ci fece comunque caso, ritenendolo una propria dimenticanza, e la raggiunse fermandosi a poco più di una cinquantina di centimetri da lei. Riuscì solo a intravededere una sagoma nera, offuscata, e leggermente più affusolata del solito, cosa che lo insospettì molto. Ovviamente non poteva aver indossato un vestito con la gonna per allenarsi. Doveva aver optato per un paio di pantaloni, più comodi e areodinamici. Probabilmente ora si sentiva in imbarazzo.
    Sorrise allegro, come se nulla fosse.

    E ora, cosa avrebbe dovuto dire?

    Rimase lì impalato qualche secondo, pensando alle parole più giuste da pronunciare in quel momento.
    Peccato che non gliene venisse in mente nessuna. Un complimento sul vestito? Forse non era poi così male. Ma sicuramente si sarebbe fregato da solo.
    Decise così di ignorare completamente l'aspetto della sua giovane padroncina. Sollevò una mano e, agitandola piano, la salutò.

    - Buongiorno, Signorina!
  9. .


    Momento indefinito prima di Isla Yura


    Si sistemò il colletto candido in modo che fosse ben ordinato. Poi, sempre con attenzione, spiegò il gilet tirandoselo un paio di volte fino ai pantaloni, leggermente attillati.
    A quel punto si rivolse dove avrebbe dovuto esserci lo specchio, accanto a lui. Era l'unico che teneva nella propria camera. Non gli piaceva guardarsi troppo in faccia. Ma Sharon aveva insistito così tanto perché ne possedesse uno anche lui, che non aveva saputo dir di no. Peccato che ora non gi servisse più a niente, dato che era diventato cieco.
    Puntò il suo unico occhio color del sangue sul riflesso che gli appariva dinnanzi, senza però poterlo vedere realmente. Tutto ciò che riusciva a scorgere era un'ombra poco più chiara dell'oscurità che lo avvolgeva.
    Perché? Perché non aveva resistito dal compiere un gesto così inutile?
    Forse, dentro di sé, ancora non poteva accettare il fatto che non avrebbe più potuto vedere il mondo da sé; che avrebbe dovuto avere l'appoggio di qualcuno.
    Pensò a Reim, e a Oz, che erano stati tanto intelligenti da capirlo subito. Con loro le bugie si sprecavano, soprattutto col collega. Almeno però si trattava di persone affidabili. Non sembrava che il giovane Vessalius ne avesse parlato con qualcuno, e Reim continuava a lavorare per due come se nulla fosse.
    Erano veramente intenzionati a mantenere quel piccolo segreto. Gli erano davvero così fedeli?
    Eppure per Break, Oz era solo una delle tante pedine da sfruttare per raggiungere il suo scopo. E Reim... era probabilmente l'unico vero amico che avesse, quindi non c'era da stupirsi se, di punto in bianco, accettava di accollarsi il lavoro che lui non avrebbe più potuto svolgere.
    Sorrise appena.
    Be', col loro aiuto per ora la sua cecità non sarebbe saltata fuori. Ma il peggio doveva ancora venire.
    Per la precisione, quel pomeriggio stesso.
    E se fingere di fronte a Gilbert, a Pandora, a Alice e a tutti gli altri gli sembrava complicato, di sicuro Sharon l'avrebbe fatto sembrare una bazzecola.
    Perché la sua giovane padroncina in confronto era mille volte peggio. Ogni bugia detta a lei era come una pugnalata al cuore.
    Non sapeva siegarselo, ma mentirle lo rendeva tremendamente frustrato. Però non voleva dirgli la verità. Non poteva.
    Non sapeva come l'avrebbe presa, lei, che ogni volta si preoccupava sempre per lui; che ogni volta che spariva stava in pena fino al suo ritorno.
    No, doveva darci decisamente un taglio. Non poteva turbarla ulteriormente, ed esporla a dolori molto più grandi di quanti ne avrebbe potuti sopportare.
    Avrebbe continuato la recita, per il suo bene.

    Si diresse verso la porta, l'aprì e si addentrò nei corridoi della magione Rainsworth, diretto verso il giardino. Prima di uscire, però, si era ricordato di prendere due spade, tra cui anche il suo bastone.

    Così ora, per far sì che tutto sembrasse come una normale giornata alla villa, non doveva fare altro che fingere di vederci ancora, snobbare il lavoro intenzionalmente, e insegnare alla sua giovane padroncina a tirar di spada.

    Mi perdoni il titolo del cippio xD E pure il ritardo u.u *Schiavizzata a vita dai suoi*


    Edited by Mio The Mad Hatter - 2/3/2013, 22:55
  10. .


    Quella mattina Break si era svegliato già di buon umore. Era sceso dal letto canticchiando persino tra se e sé, buttando le coperte, nelle quali si era avvolto come un bruco nella propria crisalide, al vento.
    Il perché di tanta felicità? Be', finalmente poteva avere qualche giorno di ferie da tutti gli impieghi faticosi della Pandora. Ci sarebbe stato solo lui, la sua signorina, una buona tazza di tè e tanti, ma tanti pasticcini. Poi, chissà, avrebbe oziato per il resto della giornata, togliendo ovviamente il tempo che sicuramente i suoi doveri di servitore gli avrebbero imposto di trascorrere con Sharon. In fondo, quello era un suo dovere, forse il più importante, e non poteva venirgli meno. Non agli ordini della Signora Shelly.
    Una volta pronto per cominciare la giornata, si avviò allegro fuori dalla propria stanza, raggiungendo la sua giovane padroncina per darle il buongiorno. Strano ma vero, fu proprio lei a trovarlo per prima. Aveva l'aria di chi sta per infliggerti le peggiori torture esistenti.
    Break si chiese il perché di tanto mistero nel suo sguardo, pountato sul suo unico occhio carminio. Alla richiesta della ragazza di seguirlo, aveva acconsentito un po' titubante. Iniziò così a insospettirsi.
    E quando arrivarono nel salone, le sue preoccupazioni si materializzarono. Ed avevano la forma di un vecchio grammofono.
    - S-signorina... - balbettò, con un sorrisetto nervoso.
    Sharon si avviò alle tende, scostandole per far entrare più luce possibile. In quel momento Break si accorse della presenza di Reim, che non aveva notato prima a causa della penombra nella sala.
    - Buongiorno, Reim san ~ - civettò in sua direzione - Scarsa presenza come al solito, eh?

    Ok, ci sono, perdonate se rispondo così in ritardo ç-ç'
10 replies since 29/4/2011
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