Posts written by Fade To R e d

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    Leo riuscì miracolosamente nella titanica impresa di recuperare il maledetto pigiama senza far crollare in modo molto poco glorioso le infinite montagne di libri che occupavano l’appartamento. Ascoltò distrattamente Elliot affermare di averne abbastanza di dormire a terra.
    Tanto lo so che la cosa ti imbarazza ugualmente” pensò con un sorrisetto sornione, mentre si stiracchiava.
    Si voltò verso il ragazzo ed indicò una porta, «Lì c’è il bagno» disse, trattenendo a stendo uno sbadiglio. Insomma, il ragazzo era ancora a rischio di una broncopolmonite con i controfiocchi, ma forse una doccia calda sarebbe stata in grado di scongiurare il peggio.
    “Dopotutto è grande e grosso, sarebbe ridicolo se si facesse abbattere da due gocce di pioggia, giusto?”
    Trattenne a stento una risatina e si sfilò la maglietta, pensando che non ci fosse assolutamente niente di peggio dei vestiti bagnati. Erano qualcosa di insopportabile, quindi subito dopo la maglietta, anche i pantaloni fecero la stessa fine. Non si curò minimamente di avere un’altra persona in casa sua a cui quello “spoglierello” avrebbe potuto dare fastidio, dopotutto non era mai stato molto rispettoso della sensibilità altrui.
    “E poi, figuriamoci se si imbarazza per così poco, pure lui si è spogliato come se fosse a casa sua”.
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    Ciao, benvenuta! ^^
    Scusa tanto per il ritardo, sono ufficialmente una capra che non sa gestirsi il tempo, ultimamente ;;
    Comunque, spero ti troverai bene qui con noi, nonostante siamo davvero pocherrimi per il momento...
    Che personaggio ti piacerebbe ruolare?~
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    Alzò gli occhi al cielo. Ovviamente Elliot prima si esprimeva malissimo e poi gli faceva la ramanzina perché lui “fraintendeva”.
    … Lo avrebbe volentieri preso a calci nel culo per poi abbracciarlo, piangere un po’ da donnina isterica e infine prenderlo ancora a calci nel culo.
    Si rendeva conto della situazione?
    Si rendeva minimamente conto di cos’era successo?
    «Tu eri morto!» esclamò, trattenendosi a stento dall’urlare e dal lanciargli addosso qualcosa. «tu eri morto ed era tutta colpa mia e –e adesso sei qui e chiedi qual è la prossima mossa?! Non c’è una fottuta “prossima mossa”! Non sono qui per chissà quale mossa strategica! Mi mancavi! … e dovevo vedere con i miei occhi che sei davvero di nuovo vivo…» sfuriò, per finire in un sussurro, desideroso più che mai di tirargli qualcosa che facesse davvero molto male.
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    Intuì al volo i pensieri di Elliot.
    Non che fossero difficili da prevedere: ormai erano mesi che, quando arrivava l’ora di dormire, Elliot si trovava a dover decidere se rischiare di immergersi nei suoi in cui o mettersi a leggere fino a farsi uscire i bulbi oculari dalle orbite.
    Nessuna delle due era un bene, ovviamente, ma per quanto fosse chiaro che secondo Elliot dopo le ultime rivelazioni gli incubi sarebbero aumentati, lui era convinto dell’esatto contrario.
    “Insomma… gli incubi erano una sorta di monito. Un modo del subconscio di Elliot di far riaffiorare i ricordi che Humpty Dumpty cancellava. Ora che Elliot sa tutto non dovrebbe avere più incubi” pensò.
    Girò il viso verso il biondo e gli rivolse un sorriso ironico «Devo darti una botta in testa per farti dormire» disse, quasi dolcemente. In contrapposizione a ciò, fece scrocchiare le nocche.
    «Su, fai il bravo bambino e dormi, non costringermi a prenderti a pugni~».
    Be’, non era un metodo troppo ortodosso, ma preferiva metterla sullo scherzo che spiegare ad Elliot il suo ragionamento: adesso il solo nominare Humpty Dumpty gli metteva la nausea.
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    Si stiracchiò per bene e non accennò minimamente a cercare di mettere un minimo in ordine, nonostante fosse evidente il disagio di Elliot.
    La cosa era abbastanza comprensibile: lui era piccolino, riusciva a muoversi abbastanza bene in quello spazio ristretto, ma per Elliot il discorso doveva essere completamente differente, dal momento che grande e grosso com’era rischiava di far cadere pile su pile di libri ad ogni passo che muoveva all’interno del piccolo appartamento.
    Il biondo sembrò riscuotersi da quello che sembrava un vero e proprio principio di claustrofobia solo quando lo vide tirare giù il divano letto, per poi porre la fatidica domanda.
    Gli concesse un mezzo sorriso.
    No, la logica non doveva essere una gran dote dei soldatini ammaestrati e la cosa avrebbe anche potuto fargli tenerezza se non si fosse trattato di quel ragazzo ben più alto di lui, muscolosissimo… e incredibilmente sexy. Ehm, no, forse l’ultima parte era meglio ometterla, per completare la seratina ci mancava giusto una bella denuncia per molestie sessuali.
    «Be’, temo che ti toccherà condividere il letto con me. Ma se la cosa ti disturba, c’è anche il pavimento~» disse, cercando il pigiama, che aveva avuto la brillante idea di volatilizzarsi dietro una delle numerose pile di libri.
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    Gli amici non si baciano.
    Elliot era andato subito al cuore del “problema”… insomma, loro due erano solo amici?
    Leo cominciava a nutrire seri dubbi al riguardo. Insomma, per la morte di un amici ci si può rimanere male –come era successo ad Oz, tanto per avere un margine di paragone-, ma con il tempo sicuramente ce ne si sarebbe fatta una ragione.
    Per lui era stato diverso: non aveva preso nemmeno in considerazione l’ipotesi di “farsene una ragione”, aveva passato due anni a struggersi per quella perdita tanto dolorosa, aveva passato così tante notti a piangere che ormai non ricordava più l’ultima volta che aveva seriamente dormito, si ritrovava a pensare sempre e solo ad Elliot, era diventato un chiodo fisso, un’ossessione.
    No, decisamente non era l’atteggiamento che avrebbe tenuto per un amico, quindi era abbastanza logico che loro non erano solo amici.
    E quindi potevano baciarsi.
    Logico.
    Sospirò, perché tutto ciò lo sapeva anche Elliot, gliel’aveva rivelato giusto qualche minuto prima; gli aveva spiegato nel dettaglio tutta la sofferenza che aveva provato, quindi come poteva il biondo pensare ancora che loro fossero solo amici?
    «L’hai visto poco fa con i tuoi occhi e l’hai sentito prima quando ne abbiamo parlato: io senza di te smetto di esistere» disse a bassa voce, «credo che se ti considerassi solo un amico, tutto ciò sarebbe un po’ eccessivo, non trovi?»
  7. .
    Sbuffò divertito alla battuta di Elliot.
    «Certo, così avrei potuto denunciarti e non credo che una condanna per aggressione e tentato omicidio facciano bene al tuo curriculum da perfetto soldatino» disse, mimando il gesto di mettersi sull’attenti.
    Stare con Elliot era strano… sembrava onnipotente ed un cucciolo ferito al tempo stesso e la cosa lo attirava in modo quasi folle.
    Sapeva di aver bisogno i una persona che gli tenesse testa per non sprofondare nella noia e nella quotidianità, ma allo stesso tempo l’idea di avere qualcuno da “accudire” lo faceva sentire per la prima volta utile a qualcosa.
    Se poteva aiutare quell’ammasso di muscoli ad avere un’esistenza decente, voleva dire che dopotutto la sua vita aveva un senso, non era solo l’ennesima pecora buttata nel branco.
    Si stiracchiò e cominciò a dirigersi verso casa.
    A piedi, perché la macchina costava troppo per potersela permettere e perché ormai era troppo tardi per sperare di poter prendere l’autobus.
    Poco dopo arrivarono al vicoletto dall’aria squallida dove c’era l’ingresso di casa sua.
    Quinto piano senza ascensore, ma dopotutto Elliot avrebbe potuto tranquillamente vederlo come un addestramento extra. Aprì la porticina e mostrò al ragazzo il monolocale in cui viveva in tutto il suo “splendore”.
    La casa era completamente sommersa dai libri, ma a parte il disordine era pulita ed accogliente e questo bastava.
    Fece entrare Elliot e tirò giù il divano letto.
    «Benvenuto al Grand Hotel~»
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    Continuò a baciare Elliot per quelli che gli parvero secoli, ma che tuttavia non gli sembrò abbastanza tempo, quando Elliot decise di porre fine a quel contatto tanto magnifico e perfetto.
    Gli domandò cosa stessero facendo e a quel punto Leo usò tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridergli in faccia.
    Non per il rossore che imporporava le guance del ragazzo, ma perché era così ovvio ciò che avevano fatto, da essere ridicolamente assurdo.
    Insomma, lui ed Elliot che si baciavano?
    Quando il biondo era vivo a malapena si sfioravano –questo perché Elliot era inspiegabilmente malizioso e pensava male di qualsiasi cosa, anche la più innocente, ma Leo sospettava fortemente che ciò derivasse dall’assurda educazione che aveva ricevuto dai suoi genitori e i suoi fratelli, Ernest e Vanessa in primis-.
    Sorrise e finse di guardarsi attorno con aria circospetta, per poi avvicinarsi all’orecchio destro di Elliot come un bambino che deve raccontare un segreto ad un compagno di giochi.
    «Non vorrei sconvolgerti l’esistenza, ma credo proprio che quello fosse ciò che viene definito “bacio”» disse, per poi ridacchiare di se stesso e di Elliot.
    Si ritrovò ad ammettere con se stesso che ciò che era appena accaduto l’aveva desiderato da poco dopo che aveva accettato di essere il servo di Elliot e questo gli fece uno strano effetto. Pensò che era fin troppo strano essere riuscito ad ottenere quel bacio solo dopo aver trasformato il biondo in un Chain… non voleva che Elliot fosse solo l’ennesimo Chain che controllava in tutto e per tutto, quindi si separò completamente da lui e tornò serio. Non avrebbe fatto nulla senza la certezza assoluta che lo volesse anche Elliot e che non lo accontentasse solo perché ora era il suo Chain.
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    Si vedeva ontano un miglio quanto la sua idea non piacesse poi così tanto ad Elliot, ma il fatto che il biondo avesse momentaneamente ceduto era decisamente un buon segno.
    Si fidava di lui quel tanto che bastava da fargli approvare un piano di cui non era totalmente convinto e questo gli fece ricordare per quale motivo fosse amico di Elliot.
    E anche per quale motivo era assolutamente convinto che il biondo fosse un idiota, ma quelli erano dettagli trascurabili, avevano ben altro a cui pensare ed era totalmente sicuro del fatto che mettere a parte Elliot di questo so pensiero non avrebbe giovato a nessuno.
    Si limitò quindi ad entrare nel castello assieme a quello stupido Grifondoro e a condurlo nel bagno di Mirtilla Malcontenta.
    Era in assoluto il posto migliore dove potevano curarsi senza essere disturbati o sorpresi: nemmeno i prefetti e i capiscuola durante le ronde mettevano piede in quel bagno ed il motivo era piuttosto ovvio.
    Per fortuna quella notte sembrava che quella frignona di Mirtilla avesse deciso di dormire –i fantasmi dormono? Non lo sapeva, ma se non stava dormendo allora doveva aver deciso di infestare qualche altro luogo, perché di lei non c’era alcuna traccia.
    Si permise un sospiro e fece sedere Elliot per controllargli la ferita.
    Era più che ovvio che un “Epismendo” ed un “ferula” non sarebbero bastati per curare la ferita, quindi appellò dal suo dormitorio il proprio calderone e tutto il necessario per delle pozioni curative. Già che c’era avrebbe anche iniziato la prima fase nella preparazione dell’antilupo.
  10. .
    Osservò Elliot sfilarsi dal sacco a pelo: sembrava essersi già pienamente ristabilito e questo non poteva che essere merito della sua straordinaria bravura come medico. Ed oltre ad essere geniale era anche molto modesto, sì.
    Si permise di gongolare un po’ della guarigione del suo paziente, per poi decidere che probabilmente sarebbe stato meglio alzarsi.
    Riuscì in pochi secondi a sbloccare la lampo del sacco a pelo, borbottando a bassissima voce un “grande, grosso e inutile” rivolto ad Elliot ed alla sua completa incapacità anche solo a sbloccare una cerniera.
    Mise via il sacco a pelo e si sciacquò il viso nel piccolo ruscello che passava per la grotta e bevve un sorso d’acqua, cominciando a trovare completamente innaturale quella calma.
    Insomma, aveva praticamente dichiarato guerra a Capitol City ed Elliot –uno dei favoriti- si era dimostrato davanti a tutti incredibilmente fragile… perché gli strateghi non li avevano ancora inceneriti sul posto?
    Sospirò e mise a posto il sacco a pelo, per poi stiracchiarsi.
    Ascoltò ciò che disse Elliot e non riuscì ad impedirsi di prenderlo in giro.
    «Be’, se gli altri dovessero trovarci, basterà raccontare loro del tuo problemino con l’erezione mattutina e la cerniera del sacco a pelo inceppata~ sono sicuro che in questo modo morirebbero soffocati dalle risate~» disse.
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    Pandora Hearts Retrace 87
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    © __Shiroi «     


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    Il quarantacinquesimo Jack si suicida perché al posto di dover andare a scuola, deve andare a lavoro...
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    Lacie dice al trentatreesimo Jack di essere lesbica e lui si suicida per la depressione...
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