Votes taken by Fade To R e d

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    Ciao, benvenuta! ^^
    Scusa tanto per il ritardo, sono ufficialmente una capra che non sa gestirsi il tempo, ultimamente ;;
    Comunque, spero ti troverai bene qui con noi, nonostante siamo davvero pocherrimi per il momento...
    Che personaggio ti piacerebbe ruolare?~
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    Qua c'è la base per costruire la scheda, ma prima di farla ti consiglio di conoscere bene la storia ^^.
    In seguito puoi postare la scheda creando un topic in Questa sezione^^.
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    Uh, bene, sarebbe figo avere uno scheletro nel gdr xD
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    Ciao!
    Benvenuterrimo, io sono Alice -ormai ribattezzata "Alicchi" da tutti- e sono la founder^^

    Mh, dunque, questo è un GDR, in pratica scegli un personaggio della saga o ne inventi uno di tuo pugno e lo "interpreti" all'interno della storia del gioco tramite la scrittura.
    Sono una frana nel spiegare le cose, se non ti è chiaro qualcosa dimmelo pure e cercherò di essere più precisa o di far spiegare a chi ha un quoziente intellettivo più alto del mio xD

    Sono sicura che ti troverai benissimo <3
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    Si trattenne a stento dal lanciargli addosso uno dei numerosi libri che invadevano il suo letto.
    Perché quel nobile da strapazzo non poteva accettare quanto aveva detto senza fare domande inutili e dalla risposta imbarazzante? Ah, già, dopotutto era un Nightray: soffriva del disturbo che affligge tutti i nobili, ovvero il cervello grande quanto quello di un’ameba.
    Prese un libro e lo soppesò con lo sguardo, indeciso sul lanciarglielo in testa o meno. Dopo qualche secondo di analisi sospiro e al posto del libro gli lanciò il proprio cuscino, con “l’ordine” sottinteso di metterlo accanto a quello del biondo.
    Tuttavia non poteva non dargli una risposta… optò per la verità.
    «Voglio controllare che tu riesca a dormire».
  6. .
    Lo guardò male quando lo vide uscire con noncuranza dal bagno senza nemmeno avere la decenza di subire la sua giusta furia.
    Emise un versetto scocciato e decise di guardarsi allo specchio prima di raggiungerlo e pestarlo a sangue. Si osservò attentamente i capelli e decise infine che non gli dispiaceva come erano stati tagliati.
    Prese la scopa e spazzò via i poveri caduti di quello sterminio, per poi decidere che data la situazione -soprattutto dopo che Elliot sembrava averlo perdonato per avergli reso la vita un inferno- poteva evitare spargimenti di sangue.
    Lo raggiunse in stanza.
    «Per questa volta ti salvi, ma guai a te se provi ad accorciarli <3 … e questa notte dormo con te nel tuo letto…» aggiunse infine… Perché il minimo che poteva fare era vegliare sul sonno agitato dell’amico.
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    Rimase completamente interdetto quando vide quel viscido del duca Barma colpire Oz con quel suo assurdo ventaglio.
    Cose da pazzi, per delle informazioni aveva davvero intenzione di picchiare Oz? Il biondo dopotutto era il diretto discendente di Zai Vessalius, quel comportamento avrebbe potuto causare facilmente un disastro diplomatico… possibile che quel folle non ci avesse pensato?
    Quando si riprese dalla sorpresa fece per intervenire in difesa di Oz, ma gli occhi di quest’ultimo diventarono improvvisamente rossi, cosa che lo lasciò nuovamente spiazzato e al tempo stesso spaventò appena, poi ricordò: Oz era pur sempre un contraente e a quanto glie era parso di capire il suo Chain era anche parecchio potente.
    Non riuscì a trattenere un sorrisetto. Come duca, ovviamente Barma era il contraente di uno dei Chain dalle ali nere, ma qualcosa nella sicurezza nello sguardo di Oz gli suggerì che forse il duca poteva trovarsi in svantaggio.
    «Duca Barma, lei è molto anziano, non è assolutamente detto che lei viva ancora a lungo… ed è per questo a mio parere che ha così tanta fretta di mettere le mani sulle informazioni che possiede Jack Vessalius. Analizziamo le cose come stanno: lei non ha eredi, se dovesse morire il casato dei Barma cadrebbe e la sua intera biblioteca diventerebbe proprietà di Pandora e a quel punto io e Oz –che siamo ancora molto giovani, avremo tutto il tempo di mettere le mani su ciò che lei si ostina a non dirci adesso, detto questo, è pregato di parlare oppure noi ce ne andremo e lei rimarrà nel dubbio di non riuscire ad arrivare ad una conclusione prima della fine dei suoi giorni».
  8. .
    Accoccolato contro Oz, completamente avvolto nel suo calore, non era riuscito ad evitare di assopirsi.
    Non sognò, o meglio, se sognò fu solo un’immensa distesa di nero profondo, senza fine, un qualcosa talmente privo di sensi che non poteva essere definito davvero “sogno”, però era pur sempre qualcosa che occupava la sua mente ed il suo tempo.
    Tempo… perché quella parola gli risuonava pericolosamente nella coscienza?
    Tempo!
    Non aveva tempo!
    Aveva gli uomini di Pandora sulle sue tracce, non poteva perdere tempo a dormire, dannazione!
    Si svegliò di scatto, trovando Oz vestito a metà accanto alla finestra che si guardava nervosamente attorno, decisamente un pessimo presagio.
    «Sono qua sotto, vero?» chiese.
    Non aspettò una risposta e si alzò dal letto, iniziando a vestirsi, decidendo di ignorare completamente il male alla spalla: non aveva assolutamente tempo per quello, non era una cosa minimamente contemplabile.
    Pensò a cosa fare: non poteva nemmeno evocare Jabberwock e scappare volando, nelle condizioni in cui era l’evocazione non sarebbe durata più di pochi secondi e avrebbero rischiato di precipitare… quindi, come fare?
    Erano in una situazione che si sarebbe potuta definire “di merda”. Si avvicinò alla finestra e scostò le tende quel poco che bastava per vedere una mezza dozzina di uomini con la divisa di Pandora. Sospirò, non aveva altra scelta…
    «Aspettiamo che entrino nella locanda, poi evocherò Jabberwock il tempo necessario a farci uscire dalla finestra senza sfracellarci al suolo e poi potremmo cercare un nascondiglio nelle vicinanze: loro sicuramente si aspetteranno una vera e propria fuga il più lontano possibile, non ci cercheranno nelle immediate vicinanze della locanda» disse a bassa voce.
  9. .
    Barma aveva risposto alla sua considerazione dei fatti con una domanda così dannatamente idiota che per un attimo ne rimase sconcertato.
    «È ovvio che se Jack non si degna di far uscire le sue nobile terga dobbiamo scomodare quelle di qualcun altro, anche se, mi permetta di dirlo apertamente, penso che avrei notevolmente preferito ingoiare un centinaio di chiodi che rivolgermi proprio a lei~ purtroppo per le risposte che cerchiamo non possiamo rivolgerci ad altri» si prese la briga di spiegare. Sì, era stato sgarbato e, sì, non gliene importava più minimamente.
    Se prima aveva avuto un qualche scrupolo, adesso non più. Quell’odioso nobile li stava usando e lui non poteva sopportarlo.
    Sospirò ed ascoltò distrattamente lo scambio di battute tra Barma ed Oz, sorridendo compiaciuto nel constatare che anche Oz sembrava aver perso le staffe e deciso di abbandonare le buone maniere. Non erano due stupidi sprovveduti e Barma avrebbe smesso preso di trattarli come tali.
    «Già, e poi c’è dell’altro: non mi piace cosa sta succedendo. Sappiamo tutti che Jack Vessalius si prende la briga di uscire solo quando Oz è in pericolo ed io credo che lei abbia detto quell’idiozia circa il mio essere un Baskerville solo per far sentire Jack minacciato… ebbene, Oz non è un soprammobile creato come contenitore per Jack Vessalius ed io non sono il meccanismo per farlo uscire allo scoperto, quindi, duca Barma, vediamo di giocare a carte scoperte: lei sta cercando di ottenere informazioni esattamente come noi, se io ed Oz decidessimo di andarcene ci perderebbe anche lei… ma, vede, noi due siamo ragazzini dopotutto, non ci cambierà troppo il fatto di non venire a conoscenza di un paio di cose, qualche mese e ce ne saremo già scordati, ma lei ha dedicato tutta la vita in cerca di informazioni, dev’essere frustrante vedersi sfuggire sotto il naso la possibilità di attingere alla fonte».
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